Aziende

Consulenze e formazione per le realtà organizzative pubbliche e private

Psicoterapia

Conoscere e modificare positivamente il proprio mondo interiore può cambiare la vita

La Storia

La psicologia moderna è l'esito di un lungo percorso scientifico e di ricerca

CORSO MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) PER LA RIDUZIONE DELLO STRESS

Mindfulness  significa consapevolezza. Tutti i training basati sulla Mindfulness aiutano i partecipanti a divenire consapevoli del momento presente con sguardo rivolto a ciò che accade dentro e a ciò che accade fuori di sé. Il corso è finalizzato alla riduzione dello stress tramite un protocollo di dimostrata efficacia e praticato in tutto il mondo. Esso consente di riconoscere e disinnescare le proprie forme abituali di reattività a favore di scelte consapevoli in modo da riflettersi positivamente sul piano del pensiero, delle emozioni e del comportamento. Il corso sarà tenuta dalla Dott.ssa Elisa Tessaro, psicologa-psicoterapeuta, trainer di Mindfulness.

 

PERCORSO “LA PSICOLOGIA SPIEGATA ATTRAVERSO IL MITO” 

PRIMO INCONTRO – IL CICLO ARTURIANO

L’intero percorso vuole essere un “viaggio psicologico” che approfondisce la mente umana grazie al potere evocativo e inclusivo della metafora leggendaria. Il primo incontro ci condurrà in luoghi celtici al tempo di Re Artù ed esaminerà la personalità e i suoi archetipi, che, come sosteneva Carl Gustav Yung, sono presenti in tutte le culture e risiedono nell’inconscio collettivo.

 

ALTRUISMO VS Covid-19

L’impatto psicologico della quarantena è ampio, sostanziale e può durare a lungo; se l’esperienza di quarantena è negativa, possono esserci conseguenze a lungo termine che interessano non solo le persone, ma anche il sistema sanitario, i politici e i funzionari che l’hanno decretata. Nella dimensione psicologica individuale è difficile sopportare la privazione della libertà, anche se per il bene pubblico.  Inoltre, il non conoscere quando la situazione di quarantena finirà posiziona le persone in una situazione di incertezza e logoramento. 

La quarantena può essere meglio gestita se i funzionari sanitari e governativi informano esattamente su cosa sta succedendo e perché, forniscono attività significative da compiere nel tempo dell’attesa insieme a una comunicazione chiara e la garanzia delle forniture base (Brooks, Webster, Smith, Woodland, Wessely, Greenberg, Rubin, 2020).

Brooks et all. (2020) suggeriscono un “antidoto” formidabile alla “sofferenza psicologica” che la quarantena rischia di infliggere: il senso di altruismo

Come diceva San Francesco “è solo dando che si riceve”.

Brooks, S.K., Webster, R.K., Smith, L.E., Woodland, L., Wessely, S., Greenberg, N., Rubin, G.J. (2020). The psychological impact of quarantine and how to reduce. Rapid Review – Lancet 2020 , 395: 912–20. https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)30460-8

UNO STRAORDINARIO CASE HISTORY

Un tabaccaio a Venezia toglie i videopoker e apre uno spazio solidale

Da stanza per i videopoker a spazio di solidarietà. In città all’interno della tabaccheria in Rio Terà Primo del Parucheta, nella calle che da S. Agostin porta in Campo San Giacomo dall’Orio, è nato “l’Angolo del riuso solidale”. Il titolare della tabaccheria, Ennio Zane, da sempre sensibile verso chi è più in difficoltà, ha iniziato ad allestire questo spazio già prima del lockdown. Quando cinque anni fa rilevò l’attività c’erano i videopoker: «Terribili macchinette mangiasoldi che ho tenuto per circa un anno, ma non erano il mio “vestito”. Mi sentivo a disagio e così le ho eliminate, anche se costituivano un tornaconto importante per l’attività» racconta il tabaccaio. Per un po’ lo spazio è rimasto un magazzino ma poi Ennio, dopo l’acqua granda dell’anno scorso che mise in ginocchio gran parte della città, ha pensato di utilizzare il retrobottega in modo sostenibile. Mai però avrebbe immaginato che dopo pochi mesi la situazione sarebbe così peggiorata, a causa della pandemia, mettendo a dura prova molte famiglie.

Vedi: https://www.genteveneta.it/venezia/un-tabaccaio-a-venezia-toglie-i-videopoker-e-apre-uno-spazio-solidale/?fbclid=IwAR2KAyQnts_sQpGFxl36_xbWDqXiIoFXrgRc-1_cYQSYDrWGK_FmBKTQRKA

 

 

SERVIZI ALLE AZIENDE (Organizzazioni pubbliche, private, MPI, grandi imprese)

Studio di Psicologia per la consulenza e la formazione nelle organizzazioni:

Eroga servizi di consulenza in gestione, organizzazione, strategia e sviluppo aziendale.
Si occupa di piani formativi concentrandosi soprattutto nel campo della Psicologia delle organizzazioni.
Realizza eventi e seminari per lo sviluppo e l’orientamento delle Risorse Umane.

Accompagna le organizzazioni alla realizzazione di progetti formativi “su misura” finanziati dai Fondi Paritetici Interprofessionali italiani. 
Interviene con progetti di valutazione e riduzione dello stress basati sulla Mindulness (MBSR).

LA FORMAZIONE

La Formazione innanzitutto è un processo di comunicazione tra i più evoluti e complessi, che si sviluppa attraverso due (o più) soggetti o entità che utilizzano un contenuto. Affinché avvenga questo processo è necessaria la presenza del formatore e del formando. Il formando non è ancora formato (lo è ma in modo potenziale). Tra i due si elabora una comunicazione di contenuti, di pensiero, di attività, di controllo e verifica del reale passaggio dei contenuti. Questa comunicazione che si svolge in un tempo necessariamente lungo per la reale assimilazione dei contenuti e la verifica della professionalizzazione è la celebrazione della formazione. Si forma a pensare, si forma alla pace, si forma all'ecologia, questo significa che formare è fare soprattutto cultura, solo con la conoscenza si possono battere le catastrofi che derivano dall'ignoranza. La povertà, le malattie, la guerra spesso derivano dall'ignoranza, da processi formativi fatti male, da conoscenze parziali e mediocri. L'importanza della formazione è tale che anche i più grandi scienziati spesso si incontrano per confrontare le proprie idee con altri scienziati. Anche questa è formazione: lo scambio della conoscenza. Il concetto di formazione permanente è quello per cui non si dovrebbe smettere mai di studiare perché il mondo va avanti, le cose cambiano, la tecnologia progredisce, le emozioni sono sempre diverse, la politica si trasforma, e il campo dello scibile umano è enorme rispetto alla nostra capacità di immagazzinare e di memorizzare. In virtù di questo esiste un vecchio adagio che dice: non si finisce mai di imparare. Nella scienza dell'educazione delle formazioni specialistiche professionali, l'evoluzione tecnologica è talmente veloce ed enorme che addirittura l'aggiornamento "formativo" (formazione continua) diventa obbligatorio, con l'acquisizione di crediti formativi. Oggi, con la precarietà del lavoro dovuto ad economie non longeve che durano al massimo cinque anni, succede spesso che il personale di aziende sia messo in mobilità e sorge la necessità di riqualificare professionalmente i lavoratori, al fine di reimpiegarli o di elevare la loro conoscenza professionale. La formazione continua quindi ha lo scopo di riqualificare, "ri-professionalizzare" le persone con corsi di formazione "dedicati". I corsi di formazione dedicati sono preparati apposta con moduli didattici specifici, proprio per evitare di perdere del tempo a raccontare nozioni generiche, ma al contrario affrontando solo le materie ed i contenuti tecnici di interesse. Quindi, questo tipo di formazione è tipica dell'età adulta e risulta fondamentale nella realtà di oggi, dove globalizzazione e incertezza sono all'ordine del giorno. In tale contesto è necessario da parte del soggetto l'acquisizione di una pluralità di competenze, non statiche, ma in continuo aggiornamento perché siano adatte alle richieste dal mercato del lavoro. A tal fine l' auto-formazione risulta efficace sia nei contesti formali che non formali.

I FONDI PARITETICI INTERPROFESSIONALI

I Fondi Paritetici Interprofessionali nazionali per la formazione continua sono organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle Parti Sociali attraverso specifici Accordi Interconfederali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale. I Fondi nascono da accordi tra le parti sociali e tra questi e i governi realizzati negli anni ‘90. Tali accordi prevedevano la costituzione di Fondi bilaterali, gestiti dalle parti sociali, che utilizzando lo 0.30% del monte salari che le imprese versano all'INPS, realizzino piani formativi aziendali, settoriali, territoriali e individuali. Nel corso del 2003, con l´istituzione dei primi dieci Fondi Paritetici Interprofessionali, si realizza quanto previsto dalla legge 388 del 2000, che consente alle imprese di destinare la quota dello 0,30% dei contributi versati all’INPS alla formazione dei propri dipendenti. I datori di lavoro potranno infatti chiedere all’INPS di trasferire il contributo ad uno dei Fondi Paritetici Interprofessionali, che provvederà a finanziare le attività formative per i lavoratori delle imprese aderenti. I Fondi Paritetici Interprofessionali nazionali per la formazione continua ad oggi rappresentano la più grande opportunità di cui le aziende (di ogni settore) possono disporre per finanziare piani formativi mirati agli specifici fabbisogni di aggiornamento e qualificazione del proprio personale dipendente, attraverso appunto il contributo dello 0,30% già oggi versato obbligatoriamente all'Inps (il cosiddetto “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”) sul modello DM10 (OGGI CHIAMATO UNIEMENS). I datori di lavoro potranno infatti chiedere all’INPS di trasferire il contributo già versato all’Inps ad uno dei Fondi Paritetici Interprofessionali, che provvederà a finanziare le attività formative per i lavoratori delle imprese aderenti (senza alcun tipo di contributo aggiuntivo)

QUALI SONO I FONDI INTERPROFESSIONALI?

Sono formalmente costituiti, con la relativa approvazione del Ministero del Lavoro, i seguenti Fondi: - Fondo Artigianato Formazione – Fondo per la formazione continua nelle imprese artigiane Fon.Coop – Fondo per la formazione continua nelle imprese cooperative Fondimpresa – Fondo per la formazione continua delle grandi imprese Fondo Dirigenti PMI – Fondo per la formazione professionale continua dei dirigenti delle piccole e medie imprese industriali Fondo Formazione PMI – Fondo per la formazione continua per le piccole e medie imprese FONDIR. – Fondo per la formazione continua dei dirigenti del terziario FOR.TE. – Fondo per la formazione continua del terziario Fondirigenti – Fondirigenti Giuseppe Taliercio (Fondazione per la formazione alla dirigenza nelle imprese industriali) FON.TER. – Fondo per la formazione continua dei lavoratori dipendenti nelle imprese del settore terziario: comparti turismo e distribuzione servizi Fondoprofessioni – Fondo per la formazione continua negli Studi Professionali ed aziende collegate Fond.e.r. (Fondo Enti Religiosi) FON.AR.COM – Fondo per la formazione continua nei settori economici del terziario, dell’artigianato e piccole e medie imprese. I Fondi Paritetici Interprofessionali finanziano piani formativi aziendali, settoriali e territoriali, che le imprese in forma singola o associata decideranno di realizzare per i propri dipendenti (con contratto sia a tempo determinato che indeterminato).

COME CI SI ISCRIVE AL FONDO DI APPARTENENZA?

L'iscrizione ad uno o più Fondi è naturalmente facoltativa ma è opportuno precisare ancora una volta che la mancata adesione non esonera l'impresa dal contributo dello 0,30% che dovrà comunque essere versato all''INPS. I datori di lavoro interessati, dovranno indicare, in una delle righe in bianco dei quadri "B" e "C" del modello DM10/2 (OGGI CHIAMATO UNIEMENS), il Fondo al quale intendono aderire. L’indicazione dovrà essere preceduta dalla dicitura “adesione Fondo” e dal codice relativo al Fondo prescelto; nell’apposita casella dovrà, altresì, essere indicato il numero dei dipendenti per cui l’impresa versa il contributo dello 0,30% (contribuzione contro la disoccupazione involontaria). Resta sott’inteso che tale iscrizione non penalizza in alcun modo il datore di lavoro, che anzi beneficia di un finanziamento al quale altrimenti non avrebbe diritto. Tutto ciò senza oneri ulteriori. L’adesione è revocabile: ha validità annuale e si intende tacitamente prorogata, salvo disdetta. La Legge Finanziaria per il 2005 ha posticipato al 31 ottobre di ogni anno il termine di adesione ai predetti Fondi, precedentemente fissato al 30 giugno di ogni anno, sempre con effetti dal 1° gennaio dell’anno successivo (cioè iscrivendosi ad un dato Fondo nell’anno in corso, entro il 31 ottobre, si potrà accedere ai finanziamenti nell’anno successivo). Gli stessi termini si applicano anche per la comunicazione di eventuali revoche di adesioni precedentemente espresse. Fanno eccezione i Fondi ad oggi in fase di start-up quali Fondo Professione, Fon.ter e Fond.er. L’adesione al Fondo prescelto ed eventuali revoche devono essere espresse dall’azienda direttamente all’INPS con la denuncia contributiva mensile DM 10/2. Si ricorda che il predetto termine di adesione si applica anche per le aziende di nuova costituzione. L’adesione ai Fondi ha validità annuale ed in mancanza di espressa revoca si intende tacitamente rinnovata di anno in anno.

UN CAMBIO DI PARADIGMA CON LA MINDFULNESS

Le acute criticità e gli incalzanti interrogativi proposti al Mondo produttivo italiano dall’attuale crisi -che non è tanto economica quanto istituzionale, sociale e di valori – sollecitano una profonda riflessione capace di ridisegnare la partecipazione delle piccole, medie e micro imprese a una nuova fase di sviluppo sostenibile centrata sull’individuo e orientata al nuovo e più efficace paradigma “vita tua, vita mea” anziché allo sterile e obsoleto “mors tua, vita mea”. Psicorisolvi ritiene basilare l’indagine su quali idee e azioni possono sostenere l’attitudine al miglioramento continuo delle aziende – in termini di dinamicità, competitività e innovazione – in un contesto volatile e in costante mutamento. Individuare i campi di miglioramento e misurarsi coi nuovi mercati prevede flessibilità e capacità di pensiero diagonale da parte del management e una superiore produttività e facoltà di resilienza da parte dei dipendenti. Psicorisolvi è in grado di supportare le aziende in questo percorso, mettendo a loro disposizione il meglio delle attuali tecnologie di formazione.

Creare le condizioni per un corretto utilizzo delle circostanze che intervengono nel processo produttivo potrebbe far pensare ad un’azione, e in un certo senso l’impegno al proposito della consapevolezza intenzionale lo è, ma, paradossalmente, nell’ottica della Mindfulness, non si deve pensare a “come fare” qualcosa, ma di come “non fare”, almeno per un tempo. L’autenticità a cui si riferisce la Mindfulness con l’essere presente momento dopo momento accogliendo ciò che c’è senza giudizio, induce una posizione individuale e collettiva di liberazione da tutto ciò che non è utile nella gestione della vita, delle organizzazioni, delle persone (neti, neti) . Ci si libera, pertanto, dal bisogno o dall’abitudine di recriminare per il passato, di ferire, di accentrare l’attenzione su di sé, di temere per il futuro. Si impara a chiudere le dispersioni date da questi bisogni. L’azienda del futuro non ha “ego”, ma solo “essere”. Si passa in questo modo dall’azienda che reagisce all’azienda che risponde e interagisce prendendo l’avvio dalla capacità di discernere che è, come si è visto, il vero ponte neuronale tra capacità cognitive ed emozioni. Imparando a discriminare, in primo luogo interiormente, può emergere una maggiore sensibilità, tale per cui ci si può permettere un’azione che sia allineata alla “bussola interiore”, utilizzando così in modo pratico le parole di Covey. In un momento in cui la tecnologia esteriore si sviluppa con rapidità e potenza divenendo significativamente influente nelle vite degli esseri umani, ciò che è necessario, per poter stare al passo con questo rapido sviluppo, è, infatti, un lavoro sulla tecnologia interiore. Tale lavoro può permettere di gestire lo sviluppo esponenziale della tecnologia (specie quella delle reti) senza perdersi, ma ritrovandosi in una condizione più evoluta. E questo non può accadere in un’umanità che ancora risponde in modo reattivo. La nuova cultura aziendale è in stretta connessione con la maturazione dei semi di consapevolezza e intelligenza emotiva o, utilizzando il linguaggio della Mindfulness, di compassione, deposti in ogni essere umano. Grazie ad un lavoro di questo tipo si possono acquisire gli strumenti e incontrare le trasformazioni in grado di far compiere un “salto qualitativo” nella gestione della vita e/o dell’organizzazione, passando da una risposta reattiva ad una interattiva, da una condizione di stress molto elevata ad una di consapevolezza, crescita e gestione eccellente. (Frammento tratto da "Mindfulness e organizzazione d'impresa" di Elisa Tessaro, Edizioni Unipress 2015, Padova)

LA FORMAZIONE FINANZIATA

La Formazione Finanziata si basa sulla creazione di progetti “su misura” per le aziende ed è finanziata completamente dai Fondi Paritetici Interprofessionali italiani (attraversoun contributo dello 0,30% già versato obbligatoriamente all'Inps o eventualmente ad uno specifico Fondo qualora si abbia provveduto a comunicare la scelta). Possiamo considerare tali progetti formativi “gratuiti” in quanto non prevedono nessun contributo aggiuntivo da parte dell’azienda. L’unico impegno richiesto è quello di mettere a disposizione il personale per la formazione. Possono partecipare a questi progetti formativi tutte le aziende che occupano personale dipendente. Il progetto è da considerarsi “su misura” nel senso che viene costruito in base alle esigenze segnalate dall’azienda dando allo stesso anche le caratteristiche necessarie per essere ben accolto dai Fondi che lo finanziano. Anche il calendario viene concordato con l’azienda in modo da ben inserirsi nei ritmi dell’operatività aziendale. I docenti che erogano la formazione e le consulenze sono professionisti competenti e preparati in tutti gli ambiti formativi richiesti e possono in casi particolari essere individuati insieme all’azienda. Il ventaglio di corsi da inserire spazia in tutti gli ambiti della formazione aziendale moderna comprendendo in genere una parte di risorse umane (considerate oggi fulcro vitale per l’efficacia e l’efficienza dell’impresa innovativa) che comprende comunicazione, public speaking, motivazione, gestione del tempo, organizzazione del ruolo etc, corsi di informatica a partire dal basic per giungere all’avanzato, sistema qualità e sicurezza, contabilità, gestione economica aziendale (Analisi di bilancio etc.), aspetti legali nell’ambiente imprenditoriale, architettura aziendale, programmi gestionali, governance, leadership del management negli alti profili aziendali, internazionalizzazione, delocalizzazione produttiva etc. Sull’entità dei finanziamenti e modalità di erogazione degli stessi è necessario un incontro di conoscenza volto ad analizzare la situazione contributiva dell’azienda. Enneastudio si occupa di organizzare questi progetti formativi e di ottenere i finanziamenti, di espletare tutti gli aspetti burocratici necessari nonché di erogare la formazione attraverso i docenti individuati. Il nostro studio si avvale di numerose collaborazioni e partnerships oltre che con gli Enti specializzati nella progettazione e rendicontazione di progetti finanziati, anche con soggetti e organizzazioni professionali che ne arricchiscono il patrimonio di esperienze e capacità nell’ottica del vantaggio comune.

LA DIFFERENZA TRA UN PIANO FORMATIVO E UN PROGETTO DI FORMAZIONE

I Fondi possono finanziare esclusivamente Piani Formativi anche se di diversa tipologia (aziendali, settoriali, territoriali e individuali). Il Piano formativo si differenzia da un normale progetto di formazione in quanto deve essere obbligatoriamente condiviso dalle parti sociali. Ad esempio, nel caso di un Piano formativo aziendale, esso dovrà essere formalmente approvato sia dall’impresa, sia dalla rappresentanza sindacale aziendale (o in mancanza di questa, dalle organizzazioni sindacali territoriali). Stessa cosa per i Piani formativi territoriali o settoriali, che dovranno avere l’approvazione delle organizzazioni di rappresentanza (datoriali e sindacali) competenti territorialmente o settorialmente. Rispetto ad un semplice progetto formativo, un Piano è disegnato per rispondere a fabbisogni chiaramente individuati e rapportati ad un arco temporale definito (in genere si parla di piani annuali di formazione).

COME SI ACCEDE AL FINANZIAMENTO?

Secondo specifici calendari decisi dalla Direzione di ciascun Fondo, periodicamente nell’arco dell’anno, i Fondi pubblicano avvisi con relative procedure per la stesura di progetti/piani formativi e per la partecipazione ai bandi di richiesta finanziamento. Solo i progetti che avranno raggiunto un determinato punteggio saranno ammessi al finanziamento. Clausola fondamentale è l’iscrizione da parte delle aziende al Fondo al quale si vuole richiedere il finanziamento. Fa spesso punteggio l’anzianità di iscrizione.

SERVIZI ALLA PERSONA (Età evolutiva, età adulta, terza età)

Counseling, diagnosi psicologica, supporto psicologico e coaching psicologico, psicoterapia, ipnosi, mindfulness.

INTERVENTI

Dipendenze, disturbo da gioco d’azzardo, ansia e attacchi di panico,  depressione, elaborazione del lutto, disturbi del sonno, stress, stress lavoro-correlato, percorsi per la coppia, disturbi dell’apprendimento. Interventi basati sulla mindfulness (protocollo MBSR)

LA MENTE E’ MERAVIGLIOSA

La favola del surfista

Oggi vi racconteremo la favola del surfista. Anche se a molti potrà sembrare un semplice racconto, dà certamente una lezione di vita. Oltre a parlare di uno sportivo che ha il coraggio di salire su una tavola per solcare le onde, racchiude un insegnamento di grande valore. Una volta che avrete letto la favola del surfista, vedrete come, in realtà, tale storia parli della vita, di come affrontare i problemi, della virtù della pazienza, della capacità di percepire il momento giusto per agire e quale necessita un’attesa prima di lanciarsi all’azione.

L’arrivo al mare
C’era un surfista che andava matto per le onde. Amava la sensazione di libertà che provava ogni volta che solcava quelle incredibili, violente ed assorbenti manifestazioni naturali degli indomiti mari. Tuttavia, il surfista sapeva perfettamente che non era così semplice, che non ci si poteva lanciare in acqua in modo incosciente e senza controllo. Era consapevole di dover usare il cervello e scegliere l’onda giusta, altrimenti avrebbe potuto finire all’ospedale o persino morire. Il surfista, però, si lasciava trasportare dall’istinto e dal proprio cuore. Ogni volta che un’onda si avvicinava, egli sapeva in modo naturale se fosse quella da affrontare oppure no. Così, con i suoi tempi, il surfista si avvicinò al mare. Era una giornata turbolenta, le onde si infrangevano con violenza sulla costa. Sapeva che era il suo momento, perché non tutti i giorni si possono avere tale opportunità di saltare in groppa ai cavalloni della marea violenta e liberatrice.

Aspettando l’onda
Una volta giunto in spiaggia, il surfista non attese molto prima di addentrarsi in acqua. Era impaziente di salire su di un’onda che gli desse felicità e libertà. Solamente quando saliva così in alto si sentiva veramente se stesso. Tuttavia, per quanto il mare fosse mosso e arrivassero costantemente onde, non riusciva a trovare il momento giusto per cavalcarne qualcuna. Ci pensava ininterrottamente, ma sapeva che non erano le sue. Ancora non era arrivato il momento di lanciarsi all’avventura, quindi si mise ad attendere.

L’arrivo della grande onda
Il surfista riuscì ad aspettare. Guardava il panorama, osservando altri che cavalcavano le onde. Alcuni se la spassavano e arrivavano illesi sulla costa; altri ci provavano, ma cadevano di continuo. Il paesaggio era bello e commovente. Il surfista godeva di quella sensazione di chi attende sapendo che il momento è vicino. E fu così che arrivò la grande onda. La vide giungere da lontano. Sapeva che era il suo momento. Finalmente si stava avvicinando l’occasione per montare i cavalloni dell’impetuoso mare, per osservare il panorama dall’alto con divertimento, provando la felicità e il piacere di stare dove si desidera. Istanti di autentica grandezza. Il surfista si preparò e cavalcò la grande onda come mai prima d’ora. Montò in groppa alla sua aggressiva compagna per un breve tragitto. La domò, la dominò e si lasciò trasportare. Approfittò di ogni istante in cui camminarono insieme in quella meravigliosa giornata, fino a giungere alla riva della spiaggia con un sorriso di gioia e felicità stampato in viso.

“Chi desidera colpire nel segno, attende.”
Antonio García Gutiérrez

La morale
Quel surfista era tanto felice facendo il suo sport preferito. Aveva cavalcato l’onda con grande trasporto, e adesso si preparava a entrare in acqua per aspettare quella seguente. Sarebbe tornato al punto di partenza, ad attendere il momento giusto, ma con una nuova esperienza nel proprio bagaglio emotivo. Ogni volta più saggio, paziente consapevole del mondo che lo circondava.

“Solo con un’ardente pazienza conquisteremo la splendida città che darà luce, giustizia e dignità a ogni uomo. Così, la poesia non avrà espresso invano il proprio canto.
Pablo Neruda

Avete notato come la favola del surfista somigli molto alla nostra esistenza? Chi ha gli strumenti giusti per saper attendere e approfittare delle opportunità, otterrà felicità e godrà delle tante cose belle che la vita ci dà. Niente accade prima del tempo per vie dell’impazienza. Sta a noi la saggezza di scegliere momenti, amici, amanti… bisogna solo saper attendere e cogliere l’onda giusta.
(Tratto da: https://lamenteemeravigliosa.it/la-favola-del-surfista/)

La Crisi negli schemi di comportamento 

Negli ultimi decenni molte categorie fondanti la civiltà moderna come l’abbiamo conosciuta sono state sovvertite, minate o sostituite da altre, di nuova formazione. Il lavoro sta inavvertitamente ritornando a essere il luogo dello sfruttamento senza garanzie, quasi in forma neoschiavistica, sotto le mentite spoglie di contratti di sfruttamente legalizzati contro ogni conquista sociale precedente l’epoca del cosiddetto turbocapitalismo finanziario.

Gli affetti presentano una grammatica inedita, nella quale trovano posto il culto dell’effimero, la negazione dell’impegno “per sempre”, la liquidità come elemento dominante nel quale si è perso non solo un faro o un porto, ma anche una minima boa. Il riposo, lungi dall’essere il tempo preziosissimo da riservare per dedicarsi agli aspetti essenziali della vita (la meditazione, la spiritualità, la riflessione, l’otium contrapposto al negotium, agli affari materiali), è preso d’assedio dall’industria scaltra e potentissima dell’intrattenimento.

I ruoli assegnati alle generazioni sono sbiaditi. I vecchi (o, secondo il linguaggio politicamente corretto, “anziani” o “persone della terza età”, ma già qualche comico ha anticipato l’espressione “diversamente giovani” che non affiora nel linguaggio bensì nell’estetica e nel consumismo rivolto ai vecchi che si ostinano a camuffarsi da ragazzi), una volta circondati da rispetto e attenzione e garanti della trasmissione del sapere, sono diventati un peso in quanto in gran parte improduttivi. I giovani, con il loro istintivo potenziale di sovversione, sono attentamente imbrigliati in distrazioni continue che li inebetiscono di estetismi leciti o illeciti. Maschio e femmina in quanto dati di natura sono derubricati a dati culturali nei quali il fondamento biologico evapora.

La morte, elemento cardine della riflessione sulla condizione umana e sul proprio ruolo nel mondo, è patologicamente rimossa oppure spettacolarizzata. Il morire è un tabù, e si cerca di anestetizzare le coscienze al riguardo secondo quanto enunciato da Pascal: “gli uomini, non potendo evitare la morte, hanno preferito non pensarci”.

La vita è manipolata nelle sue dimensioni infinitesimali di acidi nucleici, e già si prepara l’avvento dell’uomo ibrido, dell’uomo-macchina, degli impianti biologici e poi tecnologici necessari a garantire un’illusoria sopravvivenza illimitata. Il concetto stesso di “specie umana” è diventato elastico, se a più riprese si discute in Europa di proposte di legge volte a conferire lo status di persona alle grandi scimmie, o – in tutto l’Occidente – si sviluppa una branca delle scienze giuridiche dedicata alle macchine, ai robot e all’intelligenza artificiale come oggetti e soggetti di diritti e doveri.

La malattia è un goloso affare per le multinazionali del farmaco e della salute, e l’assistenza sanitaria – come del resto la scuola e l’università – è questione da trattarsi da parte di manager aziendali.  La democrazia esibisce sempre più chiaramente la sua caratteristica di paradosso logico, e il fatto di essere solo un’illusione più persuasiva di altre dal momento che il potere di scelta non è più, se lo è mai stato, nelle mani della gente, ma continua a essere detenuto da pochi. La verità sembra essere un’utopia per romantici proprio in un momento storico in cui la mole di dati e informazioni cui ogni cittadino occidentale ha accesso è vertiginosa e variegata.

La scienza si riduce sempre più a tecnica e si allontana dalla sua originaria vocazione a essere sapienza, cosicché per esempio la medicina si occupa solo delle malattie che garantiscono profitti.

L’arte, nelle sue espressioni contemporanee, continua a essere incomprensibile per quasi tutti, e si appresta a diventare una merce come altre sul panorama del consumo di massa. 

La Storia

La psicologia moderna è l'esito di un lungo percorso scientifico e di ricerca

Milton H. Erickson

E' generalmente considerato il più grande innovatore nel campo dell’ipnoterapia. Fu l’ideatore del metodo chiamato poi “Ipnosi Ericksoniana”. Nacque nel 1901 e crebbe in una fattoria del Middle West. La sua infanzia fu segnata da numerosi handicap: cecità cromatica, dislessia, mancanza del ritmo; all’età di diciassette anni rimase paralizzato a seguito di una poliomielite. In una fattoria del Middle West, lontano dalle cure mediche, Erickson affrontò da solo i suoi problemi e li risolse attraverso la scoperta dell’immenso potere che la mente ha sul proprio corpo ed attraverso l’attenta osservazione di come agisce chi naturalmente riesce in uno specifico compito, per procedere quindi ad emularlo. Milton scoprì da solo il fenomeno della focalizzazione ideodinamica indiretta: "era seduto su una sedia a dondolo e sentiva un forte desiderio di guardare dalla finestra. La sedia si mise a dondolare nonostante egli fosse completamente paralizzato! Prese a utilizzare il suo metodo muscolo per muscolo, articolazione per articolazione. L'osservazione della sorellina che imparava a camminare gli servì da stimolo e da guida nella sua rieducazione. Imparò a camminare con le stampelle e a tenersi in equilibrio sulla bicicletta; ottenuta una canoa, alcune provviste indispensabili per un equipaggiamento da campeggio e una manciata di dollari, progettò un viaggio per un'intera estate... In seguito studiò medicina specializzandosi in psichiatria (ma fu fondamentalmente autodidatta nell'ipnosi) e insegnò nel Michigan. Si dedicò alla professione privata: lontano dai conformismi universitari, ma con il solido sostegno del suo background scientifico, poté finalmente fare quello che voleva, dando libero sfogo alla sua creatività. Nel paese si incominciò a parlare di un modesto psichiatra di Phoenix che riceveva pazienti a casa propria, li faceva attendere in salotto in mezzo ai suoi otto figli, e otteneva risultati incredibili... La voce arrivò fino a Palo Alto dove l'antropologo Gregory Bateson stava conducendo delle ricerche sui 'paradossi dell'astrazione nella comunicazione' (vedi doppio legame). Beteson mandò due suoi collaboratori – Jay Haley e Richard Weakland – da Erickson. Jay Haley rimase affascinato da questo ipnoterapista e scrisse "Terapie non comuni" che consacrò Erickson come un maestro di terapia strategica. Lo scopo dell' ipnosi di Milton Erickson era quello di accedere al potenziale inconscio e alla capacità naturale di apprendere del cliente, depotenziando al contempo i suoi schemi limitanti.

Carl Gustav Jung

Carl Gustav Jung nasce a Kesswil, sul lago di Costanza (Svizzera) il 26 luglio 1875. Figlio di un pastore protestante, consegue la laurea in Medicina e nel 1900 entra a lavorare nell' ospedale psichiatrico di Zurigo. Attraverso gli studi di medicina si avvicina alla psichiatria. Per alcuni anni è uno degli allievi prediletti diSigmund Freud, che lo fa avvicinare alla psicoanalisi. Jung diviene forte sostenitore delle teorie del maestro, tuttavia appaiono presto delle divergenze tra i due, profondamente diversi nel carattere. Nel 1912 - con la pubblicazione del suo volume "Trasformazioni e simboli della libido" - il rapporto tra Jung e Freud si interrompe. Lo svizzero inizia a elaborare una nuova teoria, detta poi psicologia analitica, che rispetto alle teorie freudiane, si caratterizza per una maggiore apertura verso gli elementi non razionali della psiche. Jung è persona di grande cultura: studia a fondo i temi mitologici, letterari e religiosi di tutti i tempi e di tutti i paesi. Viaggia molto: a partire dal 1920 visita Africa, India e Nord America. Nel 1921 pubblica il saggio "Tipi psicologici". Durante il suo peregrinare entra in contatto con numerose popolazioni di cui studia miti, rituali, usi e costumi. Oltre all'inconscio personale del singolo individuo, Jung è convinto esista anche un inconscio collettivo comune agli uomini di tutti i tempi. I contenuti di questo inconscio collettivo, nel corso dei secoli si sarebbero espressi in immagini, miti e credenze religiose che egli ritrova, in modo identico, nelle culture di popoli di epoche e luoghi diversi. Nelle sue teorie gli archetipi - che chiama "immagini originarie" - rivestono un ruolo fondamentale. Gli archetipi sono contenuti inconsci che fungono da produttori e ordinatori di rappresentazioni: una sorta di modello presente in modo innato nella psiche dell'essere umano. Nel 1930 viene nominato presidente onorario della "Società tedesca di psicoterapia". Ai viaggi e all'elaborazione della psicologia analitica, Jung affianca una intensa attività terapeutica, che svolge nei pressi di Zurigo. Qui fonda un istituto che porta il suo nome (Carl Gustav Jung Institut): fa costruire una torre, luogo simbolo di rifugio e di meditazione. Insegna teoria e metodi di quella che, per distinguerla dalla psicoanalisi freudiana, è ormai definita "psicologia analitica". Nel 1944 pubblica "Psicologia e alchimia", ma nello stesso anno subisce un incidente, una frattura e un successivo infarto. In coma, vive un'esperienza di pre-morte che descriverà poi nel testo autobiografico "Ricordi, sogni e riflessioni". Nel 1952 pubblica importanti scritti sulla "teoria della Sincronicità".

Carl Rogers

Carl Rogers è stato il personaggio più influente nella storia della psicologia nordamericana. Il suo contributo in materia di educazione, psicoterapia, counseling e riduzione dei conflitti è stato assolutamente eccezionale. E’ stato il fondatore della psicologia umanistica e, in quanto tale, ha influenzato profondamente il mondo con la sua presenza empatica, il suo rigore di ricercatore e la sua produzione scientifica. I suoi libri più conosciuti sono: “Divenire una Persona”, “La terapia centrata sul cliente”, “Imparare la libertà”, “Un modo di essere”, “Il potere personale”, “Partners”, “Il matrimonio e le sue alternative” ed in più due volumi pubblicati postumi: “The Carl Rogers’ Reader” una raccolta dei suoi scritti più importanti, e “Dialoghi”, che racconta dei suoi rapporti con altri grandi personaggi della sua epoca come Paul Tillich, B.F. Skinner, Gregory Bateson, e Rollo May. La sua vita di lavoro e di ricerca esperienziale è sempre stata tesa a delineare le condizioni psicologiche più adatte al fine di consentire una comunicazione aperta col paziente e in grado di rendere le persone capaci di realizzare il loro pieno potenziale. Rogers ha favorito il passaggio dalla psicoanalisi tradizionale alla psicoterapia centrata sul cliente, unica modalità terapeutica in grado di riconosce che “ogni cliente possiede le più vaste risorse di auto-comprensione atte a modificare il concetto che ha di sé e i propri atteggiamenti nonché di mettere in pratica un comportamento deliberato, e che queste risorse possono essere sfruttate dallo psicologo fornendo al cliente un ambiente terapeutico che faciliti il processo di cura”. Negli ultimi dieci anni della sua vita Carl Rogers si è dedicato ad applicare le sue teorie nelle aree in cui erano presenti i più aspri conflitti sociali e propiro per questa ragione ha viaggiato in tutto il mondo. A Belfast, in Irlanda, ha riunito i personaggi più influenti degli schieramenti protestante e cattolico, in Sud Africa ha lavorato per una conciliazione fra neri e bianchi, negli Stati Uniti ha operato per ridurre gli attriti fra gli assistiti e le strutture del servizio sanitario. Il suo ultimo viaggio, all’età di 85 anni, è stato in Unione Sovietica, dove ha tenuto conferenze e seminari intensivi di facilitazione esperienziale tesi a favorire la comunicazione e la creatività. Rogers era stupito per il numero di russi a conoscenza del suo lavoro. Nel corso degli anni, l’importanza del suo lavoro è stata riconosciuta in tutto il mondo con l’assegnazione di lauree “honoris causa” e di numerosi premi quali l’American Psychology Association Award per l’importantissimo contributo dato alla Scienza col suo lavoro. Pochi anni dopo gli è stato riconosciuto il premio “Distinguished American Psychology Association” per il contributo all’avanzamento della professione di psicologo.

Paul Watzlawick

Paul Watzlawick si è laureato in Filosofia e lingue moderne, all’ Universita’ “Ca’ Foscari” di Venezia, e per questo parlava benissimo l’italiano, assieme a tedesco, inglese, spagnolo, francese. Le sue conferenze e seminari nel mondo erano tenute praticamente sempre nella lingua del posto, e una delle sue strategie per coinvolgere l’uditorio era fingere di non conoscere l’esatto vocabolo o la frase appropriata, stimolando cosi’ il suggerimento e la partecipazione. Nato come psicanalista junghiano (si era specializzato presso l’istituto Carl Gustav Jung a Zurigo), era successivamente entrato in contatto con il gruppo di ricercatori americani, (fra cui l’antropologo Gregory Bateson, che ha elaborato la teoria del doppio legame come modello di comunicazione patogeno nelle famiglie con un membro affetto da schizofrenia) che avevano analizzato i processi di comunicazione nel cercare di comprendere se e quanto potessero avere rilevanza nella costruzione di relazioni personali ed interpersonali equilibrate ed efficaci o meno. Assieme a Bateson, Fisch, Jackson, Weakland, per citarne alcuni, contribui’ alla nascita della Scuola di Palo Alto (Mental Research Institute), che, a partire dagli anni ’60, ha rappresentato un polo di ricerca e del modello di psicoterapia noto oggi come Brief Strathegic Therapy, un modello dinamico tuttora in evoluzione, che ha riferimenti epistemologici non solo nella tradizionale psicologia, ma nella cibernetica, nella teoria dei sistemi, nel costruttivismo, e cioe’ in discipline che spaziano dalla fisica alla filosofia, all’antropologia, alla teoria della comunicazione. Il suo contributo alla conoscenza della comunicazione, con il saggio scritto assieme a Beavin e Jackson “Pragmatica della comunicazione umana” (N Y 1967) rimane a tutt’oggi un riferimento originale ed indispensabile: l’analisi dei processi comunicativi, dei loro effetti, e delle strategie per cambiarli, hanno consentito di muovere i primi passi per l’elaborazione del modello di terapia breve, che nasce come progetto alla fine degli anni ’60, e nel 1974 viene presentato come metodo: viene costituito a Palo Alto il Brief Therapy Center, che presenta alla comunita’ degli psicoterapeuti un sistema rivoluzionario di gestire il disagio, centrato non sulle ipotetiche cause, ma sulle soluzioni inefficaci che il paziente utilizza in modo ripetitivo, e che producono la persistenza o l’aggravamento del disagio stesso, e quindi sulle”strategie” che lo psicoterapeuta puo’ usare per indurre un cambiamento. Nel 1976 diventa professore associato all’ Universita’ di Stanford, insegnando nel Dipartimento di psichiatria e scienza comportamentale. La collaborazione e lo studio con i colleghi del MRI, e l’interdisciplinarieta’ delle sue conoscenze, gli permettono di pubblicare contributi essenziali ai temi del cambiamento (Change, con Weakland e Fisch, La realta’ della realta’, Il linguaggio del cambiamento), e, successivamente, contributi fondamentali al costruttivismo (La realta’ inventata, 1981) e alla psicoterapia (Il codino del Barone di Munchhausen, 1988). Le sue pubblicazioni (22 libri, e oltre 150 articoli e saggi) sono state tradotte in tutte le principali lingue del pianeta.

George Kelly

George Kelly va cosiderato come un uomo di grande valore che, partito da umili origini e da una scarsa istruzione, è riuscito a divenire un influente accademico. Attraverso il suo lavoro presso la Ohio State university, e della sua direzione della American Psychological Association, è stato in grao di incidere sulla storia della psicologia. Secondo uno studio condotto negli anni ’90 del XX secolo, sulla base delle citazioni reperibili nei più imporatnti libri di testo, Kelly rientra tra i sessanta psicologi più eminenti del suo secolo, in compagnia di scienziati del calibro di Sigmund Freud, Carl Rogers, Albert Bandura e Burrhus Frederic Skinner. Dopo la sua morte, l’influenza del suo lavoro è andata crescendo su larga scala; la sua visione, secondo cui ogni individuo può dare un significato alla propria vita, a quelle degli altri e al mondo nel suo insieme, ha giocato un ruolo importante nello sviluppo della psicologia clinica e anche nel dare impulso alla nascita del movimento di psicologia cognitiva. Dal 1975 in poi molti Paesi – Stati uniti, Canada, Italia, Spagna, Regno Unito, Australia, Olaanda e Germania – hanno ospitato a cadenza biennale dei congressi internazionali di psicologia dei costrutti personali. Nel 1988 viene fondato e pubblicato l’Internationale Journal of Personal Construct Psychology, il quale, data la mole degli articoli prodotti, verrà ampliato e trassformato in Journal of Constructivist Psycology.

Psicorisolvi

 

SERVIZI ALLA PERSONA (Età evolutiva, età adulta, terza età)

Counseling, diagnosi psicologica, supporto psicologico e coaching psicologico, psicoterapia, ipnosi, mindfulness.

INTERVENTI

Apprendimento, ansia e attacchi di panico, depressione, diagnosi psichiatriche, dipendenze, disturbo da gioco d’azzardo, elborazione del lutto, fobie, riduzione di abilità, autismo. insonnia, stress, stress lavoro-correlato, disturbi della sessualità, problematiche di coppia.

SERVIZI ALLE AZIENDE (Organizzazioni pubbliche, private, MPI, grandi imprese)

Studio di Psicologia per la consulenza e la formazione nelle organizzazioni:
Eroga servizi di consulenza in gestione, organizzazione, strategia e sviluppo aziendale, Si occupa di piani formativi concentrandosi soprattutto nel campo della Psicologia delle organizzazioni, Realizza eventi e seminari per lo sviluppo e l’orientamento delle Risorse Umane, Accompagna le organizzazioni alla realizzazione di progetti formativi “su misura” finanziati dai Fondi Paritetici Interprofessionali italiani,  Interviene con progetti di valutazione e riduzione dello stress basati sulla Mindulness (MBSR).

 

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